Roma Olimpica

Loriga_Vanni[1]La candidatura di Roma all’organizzazione dei Giochi Olimpici del 2024 sta entrando nella fase cruciale.

Roma ha le capacità per una grande organizzazione, per fare dei Giochi un evento da ricordare, al pari dei Giochi del 1960.

Roma ha, rispetto ad ogni altra città del mondo, un valore aggiunto, che, ci auguriamo, possa essere messo in risalto nel dossier di candidatura: valore rappresentato dalla storia, dall’arte, dalla cultura.

E’ vero, eravamo ragazzi, ma è ancora vivo il ricordo, narrato dalle immagini sgranate della televisione, degli incontri di lotta greco romana nella basilica di Massenzio e l’arrivo della maratona sotto l’Arco di Costantino.

DETTAGLIO-AUGUSTO-260x328[1]Riteniamo quindi che possa esservi un ideale passaggio di testimone tra Roma 1960 e Roma 2024.

Per sottolinearlo ci piace pubblicare, in cinque parti, il libro “Roma Olimpica” che Augusto Frasca e Vanni Loriga realizzarono in occasione del 50° anniversario di quella che venne definita, non senza ragione, “la Grande Olimpiade”.

Il libro consegna a immagini (la maggior parte delle quali sono originali ed inedite) e testo i momenti più significativi di un evento che nella mente dei più resta, nella sua unicità, incancellabile.

La prima parte del volume, legando le memorie d’inizio ‘900 a quanto sarebbe avvenuto nella Capitale mezzo secolo dopo, è un debito alla storia, con l’iconografia inedita dell’avo del barone francese all’Ara Coeli, le attese ed i fermenti della prima candidatura del 1908 che proprio in de Coubertin ebbe il sostenitore più convinto e, più avanti, con gli uomini e i fatti che all’accostarsi della metà del secolo resero impotenti le aspirazioni volte a fare della centralità naturale ed umanistica di Roma l’agorà dello sport mondiale. Dopo il naufragio bellico, lo sport nazionale riprese con la candidatura presentata a Vienna nel 1951 e con l’aprirsi vincente all’Urbe, quattro anni dopo, interpreti Giulio Onesti, Bruno Zauli e Salvatore Rebecchini. Poi, il conto alla rovescia verso il 25 agosto del ‘60, progetti, finanziamenti, interventi, impianti, l’eccezionalità delle novità televisive, le attenzioni del mondo giornalistico, una trama organizzativa in cui furono dominanti unità d’intenti, rigore amministrativo e cultura tecnica.

E le attese febbrili sui campi d’allenamento internazionali, fino all’arrivo di giovani raccolti nel sole della città attorno ad ottantaquattro bandiere.

Infine, per diciotto giorni, nell’esaltazione dei vincenti e nel sofferto rovello dei battuti, dal campo di atletica alle corsie del nuoto, dall’ariosità delle strade e delle acque al raffinato raccoglimento degli impianti coperti, l’estetica di un agonismo e di interpreti che avrebbero scritto capitoli eterni della storia olimpica, di quella storia che oltre mezzo secolo prima l’indistruttibile capacità visionaria di de Coubertin aveva rimesso in vita ai piedi del Partenone.

Meravigliosa estate, fu quella olimpica del 1960!

Riproporla nella sua solitaria bellezza e farne viatico da proiettare al futuro, era occasione imperdibile.

Roma Olimpica parte 1

Roma Olimpica parte 2

Roma Olimpica parte 3

Roma Olimpica parte 4

Roma Olimpica parte 5

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